SI ENTRA NELLA FRESCHEZZA DELLA CASA E SI CHIUDE LA PORTA DIETRO DI SÉ. SI CAMMINA SU E GIÙ RESPIRANDO IL SILENZIO. DOVE SONO FINITI I MOSTRUOSI ANDIRIVI E VENIRI? E LA SFACCENDATA LUCE E QUEI RUMORI SFACCIATI? E LE CENTINAIA E CENTINAIA DI VOLTI? IN QUESTE CASE POCHE FINESTRE DANNO SULLA STRADA, A VOLTE NESSUNA. TUTTO SI AFFACCIA SUL CORTILE, E QUELLO SI AFFACCIA SUL CIELO. ELIAS CANETTI
IL MAROCCO HA PORTATO UN PO’ DI COLORE ALLA MIA ASEPTICA INFANZIA INGLESE, CHE LA MAGGIOR PARTE DEL TEMPO ERA COSTRETTA A VIVERE SCHIACCIATA DENTRO RUDI CAMICIE GRIGIE DI FLANELLA E PANTALONCINI DI VELLUTO A COSTE SOTTO UN CIELO GRIGIO DI NUVOLE. IL REGNO DEL MAROCCO È SEMPRE STATO UN LUOGO DI FUGA, UN LUOGO DI INTENSITÀ SORPRENDENTE, MA SOPRATTUTTO UN LUOGO CON UN’ANIMA. TAHIR SHAH
SI ENTRA NELLA FRESCHEZZA DELLA CASA E SI CHIUDE LA PORTA DIETRO DI SÉ. SI CAMMINA SU E GIÙ RESPIRANDO IL SILENZIO. DOVE SONO FINITI I MOSTRUOSI ANDIRIVI E VENIRI? E LA SFACCENDATA LUCE E QUEI RUMORI SFACCIATI? E LE CENTINAIA E CENTINAIA DI VOLTI? IN QUESTE CASE POCHE FINESTRE DANNO SULLA STRADA, A VOLTE NESSUNA. TUTTO SI AFFACCIA SUL CORTILE, E QUELLO SI AFFACCIA SUL CIELO. ELIAS CANETTI
IL MAROCCO HA PORTATO UN PO’ DI COLORE ALLA MIA ASEPTICA INFANZIA INGLESE, CHE LA MAGGIOR PARTE DEL TEMPO ERA COSTRETTA A VIVERE SCHIACCIATA DENTRO RUDI CAMICIE GRIGIE DI FLANELLA E PANTALONCINI DI VELLUTO A COSTE SOTTO UN CIELO GRIGIO DI NUVOLE. IL REGNO DEL MAROCCO È SEMPRE STATO UN LUOGO DI FUGA, UN LUOGO DI INTENSITÀ SORPRENDENTE, MA SOPRATTUTTO UN LUOGO CON UN’ANIMA. TAHIR SHAH